I cannaricoli sono dolci fritti tipici del Natale calabrese che a Saracena (Cs) vengono impastati con un vino delizioso, unico e raro, che nasce esclusivamente qui: il Moscato
Sempre presenti sulle tavole natalizie dei calabresi sono quegli gnocchi fritti dolci la cui frolla è impastata genericamente col vino, mosto cotto o vermouth, buccia d’arancia o di limone grattugiata e talvolta anche con spezie come la cannella:
si chiamano in modi diversi a seconda della zona, più comunemente turdilli ma anche cannaricoli.
Il termine cannaricoli (o cannariculi) potrebbe derivare da “canna” riprendendo forse le graticole di canna o i cesti che ancora qualcuno usa per imprimere sulla pasta dei solchi decorativi (oggi si usa la rigagnocchi di legno);
il nome richiamerebbe anche il termine dialettale cannarutu o cannarutìa ossia “cosa buona”, “golosità”.
I turdilli si condiscono tipicamente con il miele d’api: una volta fritti nell’olio questi dolci vengono “ripassati” con questo antico ingrediente (nel cosentino si usa molto il miele di fichi) che li rende golosissimi.
I cannaricoli a Saracena (Cs), invece, sono spesso spolverati con lo zucchero a velo, ma la loro caratteristica principale è quella di essere impastati con il vino tipico di questo comune del Parco Nazionale del Pollino, il Moscato.
Il Moscato al governo di Saracena è un presidio Slow Food, prodotto unico e prezioso che nasce dal mosto di guarnaccia bianca, malvasia e duraca[1] che dopo essere sottoposto a bollitura e ridotto di circa un terzo, viene assemblato a quello del moscatello appassito;
i due mosti uniti iniziano assieme un processo fermentativo naturale in botti di legno o vasche d’acciaio e il vino viene imbottigliato dopo circa sei mesi.
Il risultato è un nettare dolce ma non stucchevole, di un bellissimo color ambra e molto profumato, amatissimo dal Papato nel ‘500:
il Moscato aggiunto all’impasto dei cannaricoli regala loro un aroma speciale e un sapore inconfondibile. Ma vediamo come si preparano questi dolci della tradizione saracenara.
Cannaricoli al Moscato Passito di Saracena
Ingredienti:
- 5 uova;
- 1 bicchiere di zucchero;
- 1 bicchiere di olio d’oliva;
- 1 bicchiere di Moscato al governo di Saracena;
- Farina quanto basta;
- Mezza bustina di lievito per dolci;
- Buccia di limone grattugiata;
- Olio per friggere;
- Zucchero a velo (a piacere)
Procedimento:
Versare in un contenitore (o planetaria) le uova intere, il Moscato, l’olio, lo zucchero, la buccia di limone grattugiata e il lievito.
Iniziare a mescolare incorporando la farina poco alla volta; aggiungere la farina fino a quando non si otterrà un impasto omogeneo e morbido.
Continuare ad impastare e se necessario aggiungere altra farina, ma non troppa perché il panetto deve restare morbido.
Lavorare la pasta come se si realizzassero dei grossi gnocchi, utilizzando la rigagnocchi (o un cestino di canna) per incavarli.
Una volta fatti, immergerli pochi per volta nell’olio bel caldo. Cuocere per qualche minuto fino a doratura e lasciare raffreddare. I cannaricoli saracenari possono poi essere spolverati a piacere con lo zucchero a velo.
Si tratta di un dolce semi-secco della nostra tradizione il cui ingrediente principe,appunto il Moscato di Saracena,non può essere sostituito in alcun modo,pena la non storicità ed originalità della “delizia”. Naturalmente, anche la dorata frittura che la mia dolce nonna faceva sul fuoco del camino,deve essere fatta rigorosamente in olio extravergine d’oliva,se di Saracena,tanto meglio. Naturalmente,durante l’assaggio che faremo dei “Cannaric’l …. (così diremo in rigoroso dialetto Saracenaro),non mancheremo di degustarli con un buon calice del nostro prezioso Moscato,che prima avevamo usato per impreziosire il delizioso impasto…..vi aspettiamo a Saracena !
Tutti a Saracena a bere il Moscato e mangiare prelibatezze!