Mi presento e vi presento il mio blog
Sono Giulia Cosenza. Calabrese DOC, laureata in Conservazione dei beni culturali; dopo il liceo ho scelto questo percorso di studi perché sin da piccola il mondo antico ha sempre esercitato un grosso fascino su di me.
![Me and wine](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2020/05/Me_and_wine-300x300.jpg)
Nonostante diverse esperienze ho un po’ abbandonato l’idea di fare carriera in questo settore visto che, purtroppo, i beni culturali in Italia non hanno la giusta attenzione che meritano.
Ad oggi sono libera professionista e lavoro molto nelle scuole come esperta esterna all’interno di progetti nei quali riesco a “spendere” questa mia professionalità.
Altra mia grande passione è sempre stata il vino: sono una buona consumatrice, mi piace berlo soprattutto in compagnia e finalmente nel 2016 sono riuscita a realizzare un mio piccolo sogno nel cassetto diventando sommelier.
Che fosse più che una semplice bevanda lo sapevo già, ma sicuramente non ero consapevole dell’enorme ricchezza culturale che esso racchiude.
![](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2017/02/Sommelier_AIS-233x300.jpg)
Ho conseguito un master in Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” che mi ha dato la possibilità di approfondire moltissimi temi.
E’ da qui che nasce questo blog, a febbraio del 2017, dopo la bellissima esperienza di stage presso il Museo del Vino di Torgiano (Pg) e la Fondazione Lungarotti:
il concetto della storia e della cultura che ruotano attorno al “nettare degli dèi” ha dato vita a Il calice di Ebe facendomi ritrovare in questa nuova dimensione che adoro e che voglio assolutamente coltivare, e cioè scrivere di vino e di cibo a 360 gradi, in tutti i loro affascinanti aspetti.
Amo i viaggi, la lettura, i film, le serie televisive e (ovviamente) le degustazioni! Un altro mio hobby è la pittura su vetro. Se vi va di vedere i miei lavori potete visitare anche la pagina Facebook di ArteSuVetroByGiuly.
Il mio cv in pillole
Titoli e certificazioni:
- Laurea magistrale in Conservazione dei beni culturali (indirizzo archeologico);
- Master di I livello in Cultura dell’alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche;
- Sommelier presso Associazione Italiana Sommelier (AIS);
- Tutor per studenti con Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA);
- Restauratore dei beni artistici e culturali;
- Alta Formazione Lavoro e Sviluppo Turismo in Economia e management del turismo;
- Certificazioni informatiche e linguistiche
Esperienze professionali:
- Docente esperta esterna presso istituzioni scolastiche;
- Collaboratrice presso Museo del Vino di Torgiano (PG) e Fondazione Lungarotti;
- Data entry;
- Attività di scavo archeologico;
- Coordinatrice e segretaria;
- Collaboratrice marketing operativo e territoriale
Il calice di Ebe
Appunti di cultura e tradizione enogastronomica
“Seduti intorno a Zeus, gli déi stavano a convegno / sul pavimento d’oro, e fra loro Ebe veneranda / mesceva come vino il nettare; quelli con le coppe d’oro / brindavano gli uni agli altri, volgendo lo sguardo a Troia“.
Iliade IV, 1 ssg.
Nel mondo greco classico Ebe (“Ηβη, Hebe) non ha una storia mitica propria, è una “dea discreta”; tuttavia è una figura molto molto antica, citata da Esiodo e più volte da Omero.
Figlia di Era e Zeus, era la divinità della gioventù e l’ancella enofora che durante i banchetti degli déi serviva loro il nettare di cui si cibavano, assieme all’ambrosia, per rimanere giovani e immortali. Presso i Romani, successivamente, fu identificata con la dea Iuventas.
Gli attributi iconografici della dea, a partire dal VI secolo a.C., sono l’ampolla e il calice. A volte porta sul capo una corona di fiori o viticci, o un cesto di frutta.
Questa rappresentazione, rivisitata da molti artisti nei secoli, mi ha ispirata nel dare il nome a questo blog, evocando la figura di una raffinata ed elegante prima donna sommelier.
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