Il Carnevale e i dolci della tradizione calabrese: parliamo dell’antica chjina di San Fili
San Fili è un caratteristico borgo a pochi chilometri da Cosenza; adagiato sulle colline presilane a circa 650 metri s.l.m., vanta una storia antica, un ricco patrimonio culturale ed affascinanti leggende.
A proposito di quest’ultime, San Fili è stato ribattezzato ‘Il paese delle magàre’ e della Fantastica.
Le magàre (da magus) erano considerate streghe, fattucchiere, guaritrici e sapienti della natura che potevano togliere il malocchio o preparare pozioni d’amore.
A San Fili ogni estate si dedica a queste figure ‘La notte delle magàre’, un evento molto noto e amato e durante il quale le magàrie rivivono attraverso maschere femminili, spettacoli e degustazioni.
La Fantastica invece è un’altra misteriosa presenza femminile che aleggia sulle case del paese proteggendole, una donna evocata anticamente per spaventare i bambini e non farli allontanare1.
Un luogo sospeso tra realtà e mistero, dove l’immaginario popolare si intreccia alla vita quotidiana; il centro storico è fatto di strette viuzze, antichi palazzi e chiese di grande valore storico e artistico.
Parliamo ora della gastronomia locale e delle sue preparazioni tipiche: protagonista indiscusso del periodo di Carnevale è sicuramente la chjina, antico dolce della tradizione di San Fili.
Il nome chjina evoca subito il ricchissimo ripieno fatto di mollica di pane raffermo, uvetta, noci, cacao e cioccolato, cannella, buccia d’arancia grattugiata, caffè e il preziosissimo miele di fichi calabrese.
Un impasto goloso racchiuso in una sfoglia sottile realizzata con farina, uova, zucchero, lievito, vanillina, burro e latte.
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Le sue origini risalgono al XVIII secolo ed è diffusa anche nella frazione di Bucita e nel comune di San Vincenzo La Costa; la chjina di San Fili è ancora oggi un elemento identitario per la comunità locale.
È infatti una delle tante prelibatezze calabresi che simboleggia l’ingegno e la capacità di trasformare ingredienti semplici in una leccornia festosa.
Come spesso capita nei dolci tradizionali, la ricetta è stata rimaneggiata nel corso degli anni, soprattutto negli ingredienti; ogni famiglia sanfilese prepara la sua chjina con un tocco personale.
Un prodotto della cucina contadina che esalta i sapori autentici di una volta e che delizia i palati da generazioni. Se avete voglia di cimentarvi, ecco a voi una ricetta della chjina di San Fili.
Chjina di San Fili
Ingredienti per la sfoglia:
• 500 g di farina 00
• 100 g di zucchero
• 100 g di burro fuso
• 2 uova
• 1 bustina di lievito per dolci
• 1 bustina di vanillina
• 100 ml di latte
Ingredienti per il ripieno:
• 300 g di mollica di pane raffermo
• 100 g di noci tritate
• 100 g di nocciole tritate
• 100 g di uvetta ammollata
• Una tazzina di caffè
• 100 g di cioccolato fondente a pezzi
• 100 ml di miele di fichi
• buccia d’arancia grattugiata
• cannella
• 1 cucchiaio di cacao amaro
Preparazione:
In una ciotola unire la mollica di pane sbriciolata con noci, nocciole, uvetta, cioccolato e buccia d’arancia e cannella.
Aggiungere il cacao e il miele di fichi e il caffè amalgamando fino a ottenere un composto omogeneo.
In un’altra ciotola mescolare farina, zucchero, lievito e vanillina.
Aggiungere le uova, il burro fuso e il latte, impastando fino a ottenere un composto liscio ed elastico. Lasciare riposare per 30 minuti.
Stendere la pasta in una sfoglia sottile e farcire con il ripieno. seguire la forma del rotolo e sigillare bene i bordi; infornare a 180°C per circa 30-35 minuti, fino a doratura.
Una volta raffreddata, spolverare con zucchero a velo o spennellare con miele per un tocco ancora più goloso.