La Casa del Mate Lungro

Condivisione e convivialità: Lungro (Cs) e il rito del mate

Pensereste mai che in Calabria, a Lungro, si tramanda da generazioni la tradizione del mate?

Si, avete capito bene, il mate. Uno dei simboli dei paesi del Sud America, arrivato qui alla fine dell’Ottocento e che ancora oggi rappresenta per questa comunità arbëreshe un importante momento di condivisione e socializzazione.

Lungro e il mate
La tradizione del mate a Lungro (Cs)

Il mate o matè è una specie di thè che si prepara con le foglie di una pianta della famiglia delle aquifoliacee originaria del Paraguay e del Brasile, la Ilex paraguariensis, detta comunemente yerba mate (l’erba del mate)[1].

Yerba Mate
La yerba mate, l’erba del mate
Ilex paraguariensis yerba mate
La pianta della yerba mate – Franz Eugen Köhler, Köhler’s Medizinal-Pflanzen-074 (Fonte: it.wikipedia.org)

Si presenta come un arbusto o un alberello con foglie sempreverdi, coriacee, lanceolate[2]; queste si raccolgono ogni due o tre anni, si fanno seccare, poi si abbrustoliscono. Infine, vengono compresse con rametti teneri all’interno di recipienti e utilizzate dopo due anni per preparare la bevanda.

Nei paesi come l’Argentina o l’Uruguay bere il mate è ormai una pratica quotidiana, a casa o al lavoro è come per noi sorseggiare un caffè; un rituale che col tempo si è diffuso anche nel nostro paese, legato al periodo dell’emigrazione italiana dei secoli scorsi.

Per via dei trascorsi e dei forti richiami con la città di Buenos Aires, a Cagliari in Sardegna la yerba mate è ancora abbastanza diffusa; anche a Talamona (SO) in Valtellina si consuma il mate dove addirittura, fino agli anni Settanta, si aggiungeva all’infuso una noce di burro e un goccio di vino rosso.

E a Lungro (Cs) il mate è diventato una istituzione. Nessuno sa effettivamente perché questa usanza abbia attecchito in questo paese albanofono piuttosto che in altri.

Secondo Anna Stratigò, fondatrice della Casa del Mate (l’unica assieme a quella di Buenos Aires) potrebbe essere nata da un omaggio a Garibaldi.

Lungro è famosa per essere sede dell’Eparchia Bizantina, la capitale religiosa degli italo-albanesi continentali, ma è stata denominata anche Città del Risorgimento[3] per la presenza della Carboneria già nel 1820 e per l’attiva partecipazione di giovani lungresi ai moti insurrezionali contro il governo borbonico.

Lungro Cattedrale di San Nicola di Mira
Lungro (Cs), la splendida Cattedrale di San Nicola di Mira

Ma forse il rito del mate, il riti matit, rispecchia la giovialità e la voglia di stare assieme che contraddistingue questo centro arbëreshe; è infatti considerato una “bevanda sociale” perché quando si beve assieme si lasciano da parte tutte le distrazioni della vita moderna e ci si concentra solo sui rapporti umani.

Ma come si fa questo speciale thè?

Innanzitutto bisogna avere il porongo (o matero), recipiente che genericamente si ricava da una zucca[4] (in arbëresh kungulli), oppure in legno o in metallo dove l’infuso si prepara e si beve e la bombilla, una cannuccia metallica con filtro e imboccatura (ppumbixhi).

Dopo aver scaldato l’acqua in un bollitore (çikullateren) si mette all’interno del contenitore un pezzettino di brace (fingjilli), una buccia di arancia precedentemente essiccata e l’erba mate; si inserisce la cannuccia, si aggiunge lo zucchero e si versa l’acqua calda.

Il mate si gusta lentamente, aspirando l’infuso; il senso di questa tradizione è dato dal bere tutti dalla stessa cannuccia, riuniti a cerchio attorno ad un tavolo o al camino nei periodi invernali, mentre si conversa.

Lungro La Casa del Mate
La Casa del Mate di Lungro (Cs)

Un gesto che racchiude in sé tutta l’importanza culturale di una bevanda, un po’ come accade per il vino. Il mate rafforza anche un tema socio-antropologico oggetto di molti studi, quello della gjitonia, cioè del vicinato.

A Lungro è bevuto durante tutto l’arco della giornata, la mattina un po’ meno per via dei ritmi frenetici che si vivono in famiglia, ma il pomeriggio o la sera tutti lo preparano e lo condividono, consumando centinaia di chili di yerba mate all’anno.

Anna Stratigò, artista lungrese a tutto tondo, gli ha dedicato persino una canzone, in arbëreshe e catalano, diventata famosissima (CLICCA QUI PER ASCOLTARE LA CANZONE DEL MATE) e che ha rafforzato ancor più i rapporti con l’Argentina.

La Casa del Mate Lungro
L’insegna della Casa del Mate a Lungro (Cs)

La sua abitazione nel cuore del paese è diventata la Casa Museo del Risorgimento, un bed & breakfast ricco di storia e cimeli di famiglia.

Casa Museo del Rinascimento a Lungro (Cs)
La Casa Museo del Rinascimento a Lungro (Cs) di Anna Stratigò

Ha creato anche l’Officina della Musica, altro luogo di incontro e di unione dove bellissime iniziative culturali per la conoscenza e la promozione della musica soprattutto arbëreshe, si uniscono a corsi di strumento e musicoterapia.

Lungro Casa del mate
La Casa del Mate a Lungro (Cs) e l’Officina della Musica fondate dall’artista lungrese Anna Stratigò

Il mate contiene circa un 1-2% di caffeina e possiede interessanti proprietà: è un ottimo brucia-grassi perché stimola la termogenesi facilitando il metabolismo e aumenta il senso di sazietà.

E’ anche diuretico, depurativo, ipocolesterolemizzante, antiossidante ed epatoprotettivo. Si possono preparare la crema, la zuppa, delle torte, il budino ma anche il liquore e il gelato con il mate.

 

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Casa Museo del Risorgimento Bed and Breakfast e Casa Ristorante

Via dei Mille n°20/ Traversa piazza 16 luglio

87010 – Lungro (Cs)

Tel. +39 360 438 305

Email: annastratigo@libero.it

www.officinadellamusica.org

 

Sitografia

www.treccani.it

phytoblog.it

beniculturaliarbereshe.educationtraining.it

 

 

[1] Erva mate, chimarrão in portoghese o cimarrón in spagnolo.
[2] L’albero del mate può raggiungere fino a 15 metri di altezza, ha foglie sempreverdi lunghe circa 10 cm e larghe 3-5 cm, i fiori sono piccoli, bianchi e con 4 petali, i frutti sono delle drupe di colore rosso, di forma circolare con un diametro di 4-6 mm. Viene coltivato in tutta la zona sud tropicale del Sud America, in Brasile, Argentina, Paraguay, Bolivia e Uruguay. I coltivatori di yerba mate sono conosciuti come yerbamateros nei Paesi di lingua spagnola o ervamateiros in quelli di lingua portoghese (Fonte: www.cibo360.it).
[3]Qytet i Risorxhimentit”.
[4] Il materiale del mate (il contenitore) dipende dalla zona: il mate più famoso, quello di calabaza, si ricava da una zucca dalla forma allungata che viene opportunamente scavata ed essiccata (calabaza matera), ed è tipico del nord dell’Argentina.
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Giulia Cosenza

Calabrese DOC, sommelier con master in Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

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