Condivisione e convivialità: Lungro (Cs) e il rito del mate
Pensereste mai che in Calabria, a Lungro, si tramanda da generazioni la tradizione del mate?
Si, avete capito bene, il mate. Uno dei simboli dei paesi del Sud America, arrivato qui alla fine dell’Ottocento e che ancora oggi rappresenta per questa comunità arbëreshe un importante momento di condivisione e socializzazione.
![Lungro e il mate](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2019/12/Mate_Lungro-1024x576.jpg)
Il mate o matè è una specie di thè che si prepara con le foglie di una pianta della famiglia delle aquifoliacee originaria del Paraguay e del Brasile, la Ilex paraguariensis, detta comunemente yerba mate (l’erba del mate)[1].
![Yerba Mate](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2020/01/yerba_mate-1024x683.jpg)
![Ilex paraguariensis yerba mate](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2019/12/Ilex_paraguariensis_yerba_mate.jpg)
Si presenta come un arbusto o un alberello con foglie sempreverdi, coriacee, lanceolate[2]; queste si raccolgono ogni due o tre anni, si fanno seccare, poi si abbrustoliscono. Infine, vengono compresse con rametti teneri all’interno di recipienti e utilizzate dopo due anni per preparare la bevanda.
Nei paesi come l’Argentina o l’Uruguay bere il mate è ormai una pratica quotidiana, a casa o al lavoro è come per noi sorseggiare un caffè; un rituale che col tempo si è diffuso anche nel nostro paese, legato al periodo dell’emigrazione italiana dei secoli scorsi.
Per via dei trascorsi e dei forti richiami con la città di Buenos Aires, a Cagliari in Sardegna la yerba mate è ancora abbastanza diffusa; anche a Talamona (SO) in Valtellina si consuma il mate dove addirittura, fino agli anni Settanta, si aggiungeva all’infuso una noce di burro e un goccio di vino rosso.
E a Lungro (Cs) il mate è diventato una istituzione. Nessuno sa effettivamente perché questa usanza abbia attecchito in questo paese albanofono piuttosto che in altri.
Secondo Anna Stratigò, fondatrice della Casa del Mate (l’unica assieme a quella di Buenos Aires) potrebbe essere nata da un omaggio a Garibaldi.
Lungro è famosa per essere sede dell’Eparchia Bizantina, la capitale religiosa degli italo-albanesi continentali, ma è stata denominata anche Città del Risorgimento[3] per la presenza della Carboneria già nel 1820 e per l’attiva partecipazione di giovani lungresi ai moti insurrezionali contro il governo borbonico.
![Lungro Cattedrale di San Nicola di Mira](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2019/12/Lungro_Cattedrale_San_Nicola_di_Mira-1024x1024.jpg)
Ma forse il rito del mate, il riti matit, rispecchia la giovialità e la voglia di stare assieme che contraddistingue questo centro arbëreshe; è infatti considerato una “bevanda sociale” perché quando si beve assieme si lasciano da parte tutte le distrazioni della vita moderna e ci si concentra solo sui rapporti umani.
Ma come si fa questo speciale thè?
Innanzitutto bisogna avere il porongo (o matero), recipiente che genericamente si ricava da una zucca[4] (in arbëresh kungulli), oppure in legno o in metallo dove l’infuso si prepara e si beve e la bombilla, una cannuccia metallica con filtro e imboccatura (ppumbixhi).
Dopo aver scaldato l’acqua in un bollitore (çikullateren) si mette all’interno del contenitore un pezzettino di brace (fingjilli), una buccia di arancia precedentemente essiccata e l’erba mate; si inserisce la cannuccia, si aggiunge lo zucchero e si versa l’acqua calda.
Il mate si gusta lentamente, aspirando l’infuso; il senso di questa tradizione è dato dal bere tutti dalla stessa cannuccia, riuniti a cerchio attorno ad un tavolo o al camino nei periodi invernali, mentre si conversa.
![Lungro La Casa del Mate](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2019/12/Casa_del_mate_Lungro-1024x1024.jpg)
Un gesto che racchiude in sé tutta l’importanza culturale di una bevanda, un po’ come accade per il vino. Il mate rafforza anche un tema socio-antropologico oggetto di molti studi, quello della gjitonia, cioè del vicinato.
A Lungro è bevuto durante tutto l’arco della giornata, la mattina un po’ meno per via dei ritmi frenetici che si vivono in famiglia, ma il pomeriggio o la sera tutti lo preparano e lo condividono, consumando centinaia di chili di yerba mate all’anno.
Anna Stratigò, artista lungrese a tutto tondo, gli ha dedicato persino una canzone, in arbëreshe e catalano, diventata famosissima (CLICCA QUI PER ASCOLTARE LA CANZONE DEL MATE) e che ha rafforzato ancor più i rapporti con l’Argentina.
![La Casa del Mate Lungro](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2019/12/La_Casa_del_mate_Lungro-1024x576.jpg)
La sua abitazione nel cuore del paese è diventata la Casa Museo del Risorgimento, un bed & breakfast ricco di storia e cimeli di famiglia.
![Casa Museo del Rinascimento a Lungro (Cs)](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2019/12/Lungro_Casa_Museo_del_Rinascimento-1024x1024.jpg)
Ha creato anche l’Officina della Musica, altro luogo di incontro e di unione dove bellissime iniziative culturali per la conoscenza e la promozione della musica soprattutto arbëreshe, si uniscono a corsi di strumento e musicoterapia.
![Lungro Casa del mate](https://www.ilcalicediebe.com/wp-content/uploads/2019/12/Lungro_Casa_del_mate-1024x1024.jpg)
Il mate contiene circa un 1-2% di caffeina e possiede interessanti proprietà: è un ottimo brucia-grassi perché stimola la termogenesi facilitando il metabolismo e aumenta il senso di sazietà.
E’ anche diuretico, depurativo, ipocolesterolemizzante, antiossidante ed epatoprotettivo. Si possono preparare la crema, la zuppa, delle torte, il budino ma anche il liquore e il gelato con il mate.
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Casa Museo del Risorgimento Bed and Breakfast e Casa Ristorante
Via dei Mille n°20/ Traversa piazza 16 luglio
87010 – Lungro (Cs)
Tel. +39 360 438 305
Email: annastratigo@libero.it
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