Vino Novello e castagne

Semplice e piacevole conquista tutti: grazie alla tecnica della macerazione carbonica ispirata dal francese Beaujolais Noveau, a novembre arriva il vino Novello

Nel panorama vinicolo italiano il Novello ha fatto molta strada: è il vino nuovo, quello che si può bere già a novembre a poche settimane dalla vendemmia e che piace proprio per le sue giovani ed accattivanti caratteristiche.

Ma come fa un vino ad essere “pronto” in così poco tempo? Il nostro vino Novello si ispira al più famoso Beaujolais Noveau francese ed è il risultato della cosiddetta macerazione carbonica.

Vino Novello a tavola
Il vino Novello sulle nostre tavole autunnali

Il Beaujolais Noveau si produce esclusivamente con l’uva a bacca nera gamay nell’omonima area del Beaujolais, la valle tra la Saona e la Loira vicino a Lione, ed è una AOC ovvero una Appellation d’Origine Contrôlée[1].

Uva gamay Beaujolais Noveau
Grappoli di uva gamay noir (Fonte: it.wikipedia.org)

Si tratta di un vino creato con il metodo della macerazione carbonica di uve intere: i grappoli vengono posti in vasche sature di anidride carbonica dove sono lasciati per periodi compresi tra 5 e 10 giorni a circa 30°C, tali da favorire la produzione di sostanze profumate e di glicerina, facendo migrare pigmenti e sostanze dalla buccia alla polpa, eliminando in buona parte l’acido malico. (LEGGI ANCHE IL POST SULL’UVA)

Grazie a queste condizioni si sviluppa una parziale fermentazione intracellulare (o autofermentazione) senza i lieviti, che verranno aggiunti successivamente.

Beaujolais Noveau vino NovelloLa fermentazione alcolica avverrà poi velocemente (2-4 giorni) e i vini avranno colori intensi e vivaci, profumi freschi e fragranti, molto fruttati, un gusto leggero e dai tannini delicati, spesso accompagnati da frizzantezza e, proprio per questo, non adatti all’invecchiamento.

Il Beaujolais Noveau (o Primeur) è stato “inventato” quasi per caso nel 1934 a Narbonne da un gruppo di ricercatori: si cercava di conservare più a lungo l’uva appena raccolta, non esistendo ancora le celle frigorifere.

Una parte dei grappoli lasciati in contenitori di CO2 per alcune settimane fermentarono spontaneamente; dopo averli vinificati, in poco tempo il vino estratto era buono e poteva essere bevuto subito.

Il vino Novello in Italia si fa nel medesimo modo; a differenza di quello dei cugini francesi si possono utilizzare uve di qualsiasi vitigno a bacca rossa e a bacca bianca (anche in assemblaggio) di ben 60 vitigni diversi, interessando tutto il territorio nazionale.

Altra differenza è che il disciplinare del nostro Novello[2] obbliga a ricorrere alla macerazione carbonica soltanto del 40% delle uve, mentre il restante 60% può essere trattato con tecniche classiche.

Il periodo di vinificazione del Novello non può essere inferiore a dieci giorni dall’inizio della vinificazione stessa e il titolo alcolometrico totale non può essere inferiore all’11%.

Quando può essere commercializzato il vino Novello? Dalle ore 00:01 del 30 ottobre fino al 31 dicembre dello stesso anno. Fino a poco tempo fa, invece, il Noveau poteva uscire sul mercato dal 15 novembre; oggi dal terzo giovedì di novembre.

In Francia l’arrivo del Novello è celebrato al grido di “Le Beaujolais Nouveau est arrivée!”: una vera e propria festa mondana che segna il déblocage della vendita di questo vino così atteso, diffusasi anche in altre nazioni.

E’ un momento di pura convivialità che segna l’inizio dell’inverno, attraverso la scoperta di aromi e gusti della nuova annata.

Il vino Novello è facilmente abbinabile: dalla carne ai formaggi, dal pesce alle zuppe di verdure e legumi fino al celebre accostamento con le immancabili castagne e caldarroste di stagione.

Vino Novello e castagne

Bibliografia

Il mondo del sommelier, Associazione Italiana Sommelier, pag. 90

 

[1] Il Beaujolais è il prolungamento della regione vinicola della Borgogna. La maggior parte della produzione è a gamay, ma la legislazione autorizza altri vitigni: chardonnay, aligoté, melone de bourgogne, pinot grigio e pinot nero. Sono 12 le denominazioni, tra cui 10 Crus: Beaujolais, Appellation Régionale, comprende vini rossi, rosati e bianchi; a questa Appellation si può aggiungere la denominazione Supérieur, solo per i vini rossi e rosati; Beaujolais-Villages, Appellation sous-régionale, comprende vini rossi, rosati e bianchi; 10 Crus du Beaujolais, Appellations communales, solo vini rossi: Brouilly, Chénas, Chiroubles, Côte-de-Brouilly, Fleurie, Juliénas, Morgon, Moulin-à-Vent, Régnié, Saint-Amour.
[2] La dicitura “vino novello” è normata in Italia dal D.M. 6 ottobre 1989, modificato in seguito dal D.M. 13 agosto 2012.
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Giulia Cosenza

Calabrese DOC, sommelier con master in Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

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