Il frutto “albino” dell’olivo del Krisma: la Leucolea

L’olivo: una pianta importantissima a cui la storia dell’umanità è strettamente legata. La sua cultura e sacralità da sempre accompagnano i popoli del Mediterraneo e i suoi frutti ci donano il preziosissimo “oro liquido” che fa bene alla salute e la cui storia e mitologia si fondono, perdendosi nel tempo.

Siamo abituati a vedere alberi carichi di drupe dal tipico colore verde o nero ma, sorprendentemente, questo non è l’unico.

Nelle province di Cosenza e Reggio Calabria è stata scoperta qualche anno fa la presenza della rarissima specie Olea Europaea Leucocarpa o Leucolea: si tratta di un’oliva bianca, una antica varietà quasi del tutto perduta, che si trova in sporadiche coltivazioni di alcune regioni come la Toscana ma soprattutto della Calabria, e provenienti in origine dalla Grecia.

Riscontrati nelle vicinanze di poderi che appartenevano un tempo a monasteri basiliani, erano diffusi particolarmente tra il VII e il X secolo d.C. Sono stati salvati e riprodotti con nuovi innesti alcuni esemplari, riportando in vita questa bellissima specie,  anche se le ricerche scientifiche da parte degli agronomi sono ancora in corso.

Le fonti storiche narrano che all’epoca i monaci basiliani diedero un forte impulso ad alcune coltivazioni e probabilmente curavano questi ulivi per utilizzarli nelle loro attività. L’olio che si produceva era chiarissimo e veniva chiamato anche “olio del Krisma”.

Nell’Antico Testamento il Libro dell’Esodo ce ne fornisce la ricetta: “Il Signore parlò ancora a Mosè, dicendo: «Prenditi anche i migliori aromi: di mirra vergine, cinquecento sicli[1]; di cinnamomo aromatico, la metà, cioè duecentocinquanta sicli; di canna aromatica, pure duecentocinquanta; di cassia, cinquecento, secondo il siclo del santuario, e un hin[2] di olio d’oliva. Ne farai un olio per l’unzione sacra, un profumo composto secondo l’arte del profumiere; sarà l’olio per l’unzione sacra.[3].

Questo balsamo viene usato per ungere l’Arca dell’Alleanza, gli altari, la tavola ed i suoi strumenti, il Gran Sacerdote e i suoi assistenti. Gli antichi Ebrei attendono il Messia, che in ebraico significa “l’unto del Signore” (Kristos in greco).

Gesù si raccoglie prima della Passione in un giardino ai piedi del Monte degli Ulivi e sarà arrestato in questo luogo che Marco e Matteo chiamano “Gethsemani”, nome aramaico che significa “pressa per l’olio”. L’unzione con l’olio d’oliva consacrato ricorre in numerose cerimonie della Chiesa cristiana, cattolica e ortodossa: battesimo, cresima, ordinazione dei preti o estrema unzione.

Nel Medioevo serviva anche per la consacrazione dei re o degli imperatori. Anche per i musulmani l’olivo ha un carattere sacro. Nel Corano sta scritto: “Dio è la luce del cielo e della terra. Egli illumina come una lampada accesa nel vetro ed il sfavillio assomiglia a quello di una stella.

La sua luce viene dall’albero benedetto, da questo olivo che non è né dell’Oriente, né dell’Occidente, del quale l’olio si infiamma al minimo avvicinarsi del fuoco e produce dei raggi sempre rinnovati. Attraverso di essa Egli conduce chi a lui piace”. Il prezioso olio della leucolea serviva inoltre per alimentare le lampade nei luoghi di culto, poiché se bruciato, produceva pochissimo fumo.

La particolarità dei suoi delicati frutti è quella dell’essere privi di pigmenti, e non riuscendo a effettuare la sintesi antocianina, assumono quindi un colore simile all’avorio. Gli antociani, sono infatti quelli a cui si deve, in fase di maturazione, l’iscurire della polpa delle altre olive che con il progredire della maturazione da verdi diventano nere con sfumature violacee.

Hanno forma ovale e polpa carnosa, possono rimanere sulla pianta più a lungo di altre varietà, anche fino a primavera, periodo in cui si ottiene un effetto cromatico molto particolare: il verde scuro delle foglie e il bianco delle drupe. La loro resa è buona, l’olio che se ne ottiene è molto chiaro ma insapore e le olive, anche se poste in salamoia o sotto sale, risultano sempre sciape.

Anche questo è un esempio di quanto il panorama della biodiversità in Italia sia vasto: solo di olive si stimano che ci si siano più di 500 varietà.

Olea Europaea Leucocarpa (Fonte: www.reportageonline.it/leucolea-la-bianca-e-rarissima-oliva-di-calabria/)

 

[1] 1 siclo = 11,4 g
[2] 1 hin = 3,67 l
[3] Esodo 30:22-25
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10 commenti

  1. Articolo molto interessante e particolareggiato nei suoi riferimenti storico-religiosi. Trovo, inoltre, il blog molto originale e raffinato, tendente a diffondere la cultura dei nostri territori, espressa nei sapori, nei profumi e nei prodotti unici di una Terra che è ed è stata Madre di molteplici tradizioni, culla di civiltà e democrazia ancestrali.

    1. Grazie mille, Angelica! Sono molto felice che il blog ti piaccia! La Calabria è uno scrigno di tesori culturali che merita di essere valorizzato e tutelato, e penso che prima di tutti, siano i calabresi stessi a doversene rendere conto. Mi impegno molto su questo fronte, andando alla ricerca di temi diversi, da quelli più conosciuti a quelli più ricercati, che riguardano il vino, il cibo e la cultura a 360 gradi. Ti ringrazio ancora e continua a seguirmi!

  2. Grazie per la descrizione molto esaustiva della Leucolea. Sono molto interessata all’acquisto di qualche piantina per aggiungerla al mio uliveto in provincia di Campobasso. Come fare? Grazie.

    1. Grazie mille, Rosanna.
      Potrebbe chiedere direttamente alla Coldiretti di Rossano (Cs) che ha condotto gli studi e il ripristino della coltivazione.
      Purtroppo non le so dare dei contatti diretti, ma credo che cercando su Google troverà sicuro chi potrà darle una mano.
      Grazie ancora e continui a seguirmi anche sui social!

  3. LA MIA FAMIGLIA POSSIEDE UNA PIANTA DI LEUCOLEA. POSSIAMO DARE PIU VISIBILITA A QUESTO MIO RITROVAMENTO. ALLA BASE MISURA 3,60 METRI. SECONDO CORRISPONTE CON LA DATA DEI BASILIANI

    1. Molto interessante, Massimo. In che zona si trova?

    2. È possibile avere maggiori informazioni di questa pianta?

  4. CLAUDIA BUONOFIGLIO

    Ciao Massimo, dove si trova questo bellissimo albero? Grazie!

  5. Non ho ancora fatto l olio ma in salamoia , schiacciate e condite sono di molto più buone di tante varietà presenti in super mercati

    1. Davvero? Possiedi l’ulivo o le hai acquistate?

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Giulia Cosenza

Calabrese DOC, sommelier con master in Cultura dell'alimentazione e delle tradizioni enogastronomiche

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